Bivacco robinet

SCUOLA ROCCIAVRÈ

Un po’ di numeri del Corso di SciAlpinismo:

43 edizioni, 3 anni di corso per ogni allievo, 7 lezioni teoriche e 8 uscite pratiche ogni anno. 

Le lezioni teoriche preparano gli allievi a muoversi con consapevolezza in ambiente innevato, cosa tutt’altro che semplice!

Al primo anno la neve viene descritta solitamente come bianca, fredda, bagnata… occorrono molte giornate in montagna, geloni alle dita e osservazioni puntuali degli istruttori per cominciare ad intuire cosa sta dietro a una cornice in cresta, o a un ponte di neve su un crepaccio, oppure a capire che muoversi sopravvento o sottovento fa la differenza tra una bella gita o rischiare di staccare una valanga. Insomma, la neve non è solo bianca!

Nelle lezioni in sede aiutiamo gli allievi a comprendere cosa è necessario avere con sé e su quali elementi è importante ragionare per decidere “Dove andiamo domani?” 

Bisogna imparare a leggere una cartina, capire qual è l’esposizione di un versante, ma non solo, occorre saper interpretare i dati meteorologici, il bollettino valanghe e conoscere i diversi tipi di neve. 

Spesso la lezione di primo soccorso toglie il sonno a qualche allievo, mentre ad altri fa solo sgranare gli occhi, ma prendere consapevolezza dei rischi a cui si può essere esposti aiuta a valutare con maggiore oggettività e attenzione ogni azione da intraprendere durante l’uscita.

La gita non comincia la mattina presto, prima dell’alba, quando si infilano gli scarponi, e neanche la sera precedente, quando si sentono gli amici per sapere chi ci sarà. La gita nasce nella mente giorni prima, studiando l’andamento del meteo, il vento e le ultime nevicate, leggendo relazioni su libri e non affidandosi ciecamente a quel tale che ha scritto sul web “neve da cinque stelle”.

Tre anni sono un importante investimento di tempo ed energia per gli allievi, ma ascoltare e riascoltare le lezioni su neve, valanghe e meteorologia, e passare interminabili ore a fine gita a fare prove di ricerca con Artva e sonda permettono di saper organizzare in autonomia e sicurezza un’uscita.

E se qualcuno avrà voglia di condividere quanto appreso, magari un giorno potrà diventare a sua volta istruttore della Rocciavrè!

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