Bivacco robinet

RIFUGIO BALMA

Località partenza: Forno di Coazze

Comune: Coazze (TO)

Quota di partenza (m.): 1080 (Molé) – 1180 (Prese Agostino)

Quota rifugio: 1986 m.

Catena Montuosa: M. ROBINET-ROCCIAVRE

Gruppo: ALPI COZIE

Periodo apertura: sab-dom da giugno a settembre, tutti i giorni a luglio e agosto

Categoria: D

Posti letto: 25

Posti locale invernale: 6

Come arrivare

Da Giaveno si percorre la strada verso Coazze per 3 km; al bivio si prosegue lungo il fondovalle, toccando le borgate Sangonetto e Forno di Coazze. 

Esistono principalmente due itinerari di salita al rifugio.

Il primo inizia dalla Borgata Molè, poco oltre l’imponente complesso del santuario di Nostra signora di Lourdes a Forno di Coazze.Attraverso la borgata Molè, il sentiero indicato con il segnavia n. 415 si inerpica sulla dorsale morenica e prosegue per cresta alla sinistra orografica del rio della Balma.

Il secondo itinerario consente di abbreviare il percorso partendo un centinaio di metri più a monte. Si prosegue ancora in auto oltre il Santuario e il campeggio “I Pianas” per alcuni tornanti, si supera il bivio sulla sinistra per il colle della Roussa e gli alpeggi del Sellery (Palazzina Sertorio, Rifugio Fontana Mura)e poco dopo, in prossimità di alcune baite (Prese Agostino) e di una bacheca, si lascia l’auto. 

Il sentiero sale nel boschetto di betulle sino a raggiungere in pochi minuti la destra orografica del Rio della Balma. Arrivati a questo punto si presentano due possibilità; o si attraversa il torrente tramite il “ponte tibetano” e ci si inoltra salendo nel bosco sino ad incontrare il percorso che arriva dal Molé; oppure non si attraversa il torrente e si continua

il cammino sul sentiero indicato come “sentiero partigiano” o “sentiero militare”, attraversando poi più a monte il rio, una volta usciti dalla vegetazione arborea.

Si continua sempre in sinistra orografica in prossimità del torrente arrivando a una fontana; il sentiero ora sale a svolte fino a quota 1650 m, dove riprende l’andamento in diagonale fra le ultime betulle e aggira un costone da cui appare il tratto successivo della valle. 

Il sentiero alterna tratti in diagonale e brevi tornanti, attraversando alcune pietraie, poi fa un’ultima serie di brevi zig-zag prima del costone da cui appare il rifugio. Con un piacevole tratto in mezza costa si arriva così al Rifugio Balma.

Dal Rifugio si può proseguire in varie direzioni. A sinistra, continuando per il sentiero 415, si arriva ad un bivio dove si può giungere ai laghi Sottano e Soprano e al colletto della Balma tramite il sentiero 441, oppure proseguire verso il colletto del Robinet, la cappella del Robinet o la cima Rocciavrè. A destra si prende il sentiero 442 in direzione Cresta Ciarma granda.

Cenni storici

Durante i lavori di ristrutturazione della cappella del Robinet, si cominciò a pensare all’importanza di un posto tappa intermedio. Nel 1977, quando la Sezione CAI Coazze divenne autonoma, si decise di ristrutturare un antico alpeggio diroccato, sito all’Alpe della Balma, e trasformarlo in rifugio. 

Un gruppo di volontari cominciò i lavori nell’estate del 1978. Venne costruito il basamento e l’anno seguente un elicottero trasportò in quota i primi materiali, necessari per l’inizio dei lavori. Da lì in avanti il lavoro procedette sempre grazie ai volontari, che trasportarono sulle spalle, o a dorso di mulo, tutto l’occorrente per la costruzione. 

Nel 1980 furono portate a termine le ultime rifiniture e il rifugio Balma fu aperto al pubblico, con la gestione volontaria dei soci che da sempre lo caratterizza.

Tra l’84 e l’85 la notevole richiesta di frequentatori portò ad altri lavori, per ampliare la struttura e portarla a cinquanta posti letto. Fu anche costruita una centralina idroelettrica, che fornisce a tutt’oggi l’energia per l’illuminazione e il riscaldamento del rifugio.

Nel 1995 venne aggiunto un locale per i servizi igienici, con le docce, al posto della capannina esterna. 

Dal 2003 il rifugio è dotato di connessione wi-fi e di due webcam, che possono essere visualizzate dalla pagina di questo stesso sito.

Negli anni, il rifugio ha richiesto altri interventi, per l’adeguamento a norme e leggi, ampliamenti, ristrutturazioni e abbellimenti. Tutto ciò è stato fatto sempre da volontari, così come la gestione e ogni tipo di lavoro richiesto dal rifugio. 

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